Lettera Natale 2013

Sisters of the Sorrowfull Mother
of the Third Order of St. Frances of Assisi

                 Ifunde-Tanzania

Ifunde, Santo Natale 2013

 Carissimi Amici

Buon Natale e Felice Anno nuovo!

 

Mentre ci prepariamo a celebrare la venuta di Dio sulla terra scorrono nella nostra memoria i tanti avvenimenti che hanno “colorato” il nostro anno nella terra di Ifunde, rispondendo all’invito della Chiesa di Roma di vivere l’Anno della Fede. Come far nascere nelle persone lontane il desiderio di Dio? Come condividere con i Cristiani un cammino di crescita nella Fede? Come essere nei nostri gesti, nella nostra vita quotidiana quel sale che dona un sapore nuovo e un senso nuovo alle cose di ogni giorno?

 

Questi e altri interrogativi ci hanno portato ancora una volta a metterci in cammino verso i villaggi più lontani della nostra parrocchia, incontrando i bambini, i giovani e gli adulti, ma hanno anche creato un cammino verso il cuore della nostra Parrocchia, Ifunde, dove abbiamo vissuto momenti di comunione e di crescita  nella Fede, grazie alle catechesi, alle celebrazioni eucaristiche e ai pasti consumati insieme... e, per la prima volta nella storia della nostra parrocchia, il pellegrinaggio: in tanti siamo partiti per raggiungere Kahama (la città) e portarci come pellegrini  ai piedi della Madonna. Alcuni sono partiti con i camion, altri a piedi (c’era anche chi scommetteva che noi non ce l’avremmo fatta ad arrivare!) ma tutti portavamo il desiderio di rimettere la nostra vita nelle mani di Dio per intercessione della Vergine Maria e da lei imparare ad essere persone che “meditano nel cuore” la Parola.

Maria è stata guida in questo anno e con lei abbiamo concluso l’anno liturgico: nella Festa di Cristo Re è stata inaugurata la grotta a Lei dedicata. La grotta, la cui costruzione era iniziata in occasione della festa del centenario della morte di Madre Francesca la nostra fondatrice, vuole essere un luogo di preghiera personale e comunitario, di crescita nella condivisione della Parola di Dio (faremo delle meditazioni sulla Parola della domenica) e di diffusione della conoscenza di Madre Francesca, che sembra avere già dato un segno della sua presenza con una Grazia a favore di un bambino.

 

Stanno iniziando le pioggie, un poco in ritardo in realtà, e con esse il duro lavoro dei campi: gruppi di persone che zappano, spesso al suono del tamburo che scandisce il ritmo, si alternano a campi arati dai buoi. Sono soprattutto gli uomini, i giovani e le donne non gravide ad attendere al lavoro dei campi,le donne portano il cibo a quanti vi lavorano mentre i bambini, data la chiusura delle scuole, giocano curandosi a vicenda e  attendono alla raccolta dell’acqua e al fuoco.

 

Anche i nostri piccoli bambini delle scuole materne hanno terminato il loro percorso scolastico e alcuni si preparano ad affrontare il prossimo anno il percorso delle scuole elementari, mentre altri, su consiglio di sr Emmanuela, rifrequenteranno la scuola materna, dove avranno modo di apprendere meglio gli elementi di base che poi potranno aiutarli nella scuola elementare.

 

Potremmo gioire del nostro lavoro a favore della salute: abbiamo affrontato un tempo malarico lungo (il tempo epidemico è continuata fino al mese di Luglio) e la sorella morte sembrava averci visitato solo con in bambino, giunto alle nostre cure “in ritardo”, eppure quanto sta accadendo in questi giorni offusca la gioia per un obbiettivo raggiunto: 3 giovani e 2 bambini morti in un mese per quella che viene definita “la malattia dei nostri giorni”, l’AIDS. L’AIDS comincia a fare sentire la propria forza, soprattutto su quei giovani che, lasciato il villaggio in cerca di una vita migliore nelle grandi città, hanno contratto il virus e ora tornano per avere accanto il conforto della famiglia d’origine, senza tuttavia modificare lo stile disordinato di vita (la trasmissione qui è soprattutto sessuale). Sarà l’AIDS una nuova emergenza per i prossimi anni anche nel piccolo villaggio di Ifunde, fino ad ora “preservato” dalla lontananza dalla città e dalle grandi vie di comunicazione?

E allora ecco che anche la  nostra azione pastorale mira anche a rendere consapevoli i nostri giovani del rischio che comporta la mancanza di rispetto per sè, per il proprio corpo e per l’altro.

 

Carissimi amici a voi il nostro GRAZIE per quanto abbiamo potuto realizzare con il vostro sostegno, per averci portate nel cuore e nelle vostre preghiere e vi assicuriamo la nostra preghiera e quella dei nostri poveri.

Possa il piccolo Bambino di Betlemme esserci guida nelle vie che ci conducono verso i fratelli e quanti ancora non lo conoscono.

                                                               Comunità di Ifunde

                             Sr Alessandra, Sr Cinzia, Sr Emmanuela, Sr Fransiska e nov. Edda

 

 

 

Ps . Se volete continuare a seguirci nel cammino della nostra missione visitate il nostro sito Web    www.ssmtanzania.org e www.ssmitalia.it

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